Torna al blog
Next: a maggio la raccolta poetica "Mare Magnum" di Franca Canitella


Sta per uscire il terzo libro edito da "Polissena Fiabe e Poesie" : una intensa e suggestiva raccolta poetica firmata dalla scrittrice pugliese Franca Canitella.
Definire le poesie, fare la "sinossi" di una raccolta poetica, non è cosa semplice, anzi forse è impossibile. Ecco perché sarà meglio lasciare parlare alcuni versi:

Siamo stelle

Non è vero che abbiamo

quello che meritiamo,

abbiamo quello che siamo in grado

di sostenere,

di reggere,

di migliorare.

Non è vero

che abbiamo quello che meritiamo,

abbiamo quello

che siamo in grado

di costruire o demolire.

Siamo stelle il cui splendore è

misurato dalla distanza

in cui siamo posti,

alcune si distanziano

così tanto,

da sembrare piccoli puntini,

sono quelle che

si perdono

nello spazio smisurato del proprio ego

e accecati dal proprio abbaglio

non illuminano null’altro che se stessi.

E poi ci sono quelle

sempre in cerca di luce nuova

il loro brillare

illumina chiunque si avvicini.

Non è vero

che abbiamo quello che meritiamo

abbiamo quello

che siamo in grado di fare splendere.


La prefazione

"La raccolta ti regala un viaggio dai temi attuali raccontati con spiccata sensibilità e delicatezza.

Si parla di libertà e si onora chi lotta, chi difende, chi non si arrende. Il mio cuore ha un sussulto al sol pensiero e ringrazio l’autrice per aver scelto di raccontare attraverso i veli poetici gli ultimi anni passati, le difficoltà vissute, suggerendo l’unica arma invincibile per la pace, il seme che estirpa ogni male: l’amore..."

dalla Prefazione di Marta Iside Riva (scrittrice)

L'autrice

Franca Canitella, vive ad Altamura (Ba) da sempre appassionata alla scrittura ha esordito con il romanzo  La camelia bianca  a seguire il romanzo Fanny Grunt per il quale le viene conferito dall’Accademia Internazionale Francesco Petrarca il premio alla professione.

Della stessa autrice il romanzo Lica la papessa di Fanny Grunt e la raccolta di poesie Sfumature in versi.

Tre poesie di FRANCESCO GIUA



Mi metterò in disparte
quando la tua pelle
respingerà ogni contatto
per timore della profondità.
Aspetta, però
c'è una sezione dedicata
anche a chi rallenta
e vuole stare in apnea.
Mi metterò in disparte
quando la tua precarietà
potrà inspirare
espellendo ciò che i colori non sono.



Lasciami l'arancione
sul filo del tramonto,
quell'aria sottile che passa
scavalcando le antenne sulle montagne.
Lasciami qua
a peregrinare con le farfalle
sui dizionari e le rocce sommerse
agli albori di una nuova
nottata.
Ogni tanto passa qualche aereo,
o le balumine muovono a est,
son solo determinate battigie
che godono delle lucerne.



​ Abbracciami
se puoi,
senza bisogno alcuno
abbracciami facendomi scomparire.
Tengo alle tue braccia che sono prigione e libertà
come corde robuste
dove sentirmi librare.
Indago sui tuoi tratti
che implicano destino,
mentre mi avvolgi
squarciando ogni respiro.