Tre poesie di FRANCESCO GIUA



Mi metterò in disparte
quando la tua pelle
respingerà ogni contatto
per timore della profondità.
Aspetta, però
c'è una sezione dedicata
anche a chi rallenta
e vuole stare in apnea.
Mi metterò in disparte
quando la tua precarietà
potrà inspirare
espellendo ciò che i colori non sono.



Lasciami l'arancione
sul filo del tramonto,
quell'aria sottile che passa
scavalcando le antenne sulle montagne.
Lasciami qua
a peregrinare con le farfalle
sui dizionari e le rocce sommerse
agli albori di una nuova
nottata.
Ogni tanto passa qualche aereo,
o le balumine muovono a est,
son solo determinate battigie
che godono delle lucerne.



​ Abbracciami
se puoi,
senza bisogno alcuno
abbracciami facendomi scomparire.
Tengo alle tue braccia che sono prigione e libertà
come corde robuste
dove sentirmi librare.
Indago sui tuoi tratti
che implicano destino,
mentre mi avvolgi
squarciando ogni respiro.